Vini Rossi Italiani

Brasato, il segreto per una carne tenera e saporita sta tutto nel vino: questo lo usano nelle cucine stellate

Tra i vini più indicati per questa preparazione, spicca senza dubbio il Barolo, vino rosso di grande prestigio e complessitàBrasato, scopri il segreto (notizievino.it)

Il brasato, trova nel suo abbinamento con il vino un elemento essenziale per esaltare ogni sfumatura di gusto.

Tra i vini più indicati per questa preparazione, spicca senza dubbio il Barolo, vino rosso di grande prestigio e complessità, prodotto esclusivamente con uve nebbiolo, coltivate nelle Langhe, cuore vitivinicolo del Piemonte.

Ma il Barolo è davvero l’unico vino adatto per il brasato? Analizziamo le caratteristiche di questo abbinamento e le possibili alternative per chi desidera rispettare la tradizione senza rinunciare alla qualità.

Barolo: il re dei vini piemontesi e il suo legame con il brasato

Il Barolo nasce nella provincia di Cuneo, nella zona che comprende i comuni di Barolo, Castiglione Falletto, Serralunga d’Alba e altri limitrofi, dove il terreno tortoniano e l’altitudine creano condizioni ideali per la coltivazione del nebbiolo. Questo vino, riconosciuto DOCG dal 1966 e patrimonio dell’UNESCO dal 2014, affonda le sue radici nel XIX secolo, quando la marchesa Giulia Falletti di Barolo, grazie anche al sostegno del conte di Cavour e di Vittorio Emanuele II, ne promosse la diffusione nelle corti europee.

Il Barolo si distingue per il suo bouquet complesso, che esprime profumi di spezie e frutti rossi, e per la sua struttura tannica che necessita di una lunga attesa – almeno 38 mesi di invecchiamento, di cui 18 in legno – prima di raggiungere l’equilibrio perfetto. Proprio questa pazienza nella vinificazione si riflette nella preparazione del brasato, che richiede una lunga marinatura di 8-12 ore in vino arricchito da verdure e spezie aromatiche come alloro, rosmarino, timo, bacche di ginepro e chiodi di garofano.

L’affinità tra il Barolo e il brasato nasce dalla corrispondenza tra i profumi speziati del vino e quelli della marinatura, e dalla lunga attesa necessaria per gustare entrambi al meglio. Il vino non solo insaporisce la carne, ma il suo stesso bouquet si sposa perfettamente con quello del piatto, creando un equilibrio sensoriale unico.

Per chi desidera cimentarsi nella preparazione del brasato, è fondamentale scegliere un taglio di carne adeguato, come il cappello del prete,

Consigli per abbinamenti e ricette (notizievino.it)

Per chi desidera cimentarsi nella preparazione del brasato, è fondamentale scegliere un taglio di carne adeguato, come il cappello del prete, ricco di tessuto connettivo che, con la cottura lenta, diventa tenero e succulento. La marinatura, che dura da 8 a 12 ore, deve includere il vino scelto, verdure aromatiche e spezie, mentre la cottura lenta – tradizionalmente a fuoco basso per diverse ore – consente alla carne di assorbire tutti i sapori.

Tra le proposte di Barolo perfette per la cucina, spiccano alcune etichette di rilievo:
Barolo Classico DOCG Batasiolo, con vinificazione in acciaio e affinamento in botti grandi di rovere per un anno, seguito da altri 12 mesi in acciaio e mesi in bottiglia.
Barolo Classico DOCG Bovio, grazie a un percorso di affinamento che comprende barrique, botti grandi e vasche di cemento, offre un profilo aromatico equilibrato e complesso.
Barolo Serralunga d’Alba DOCG Fontanafredda, fermentato in acciaio e affinato in barriques di rovere di Allier e botti grandi, con un ulteriore affinamento in bottiglia, esprime pienamente le caratteristiche del territorio.

Un ultimo suggerimento da non sottovalutare è quello di consumare a tavola lo stesso vino utilizzato per la marinatura e la cottura del brasato, per un’esperienza gastronomica completa e coerente.

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