I migliori vini rossi italiani: Amarone della Valpolicella

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Oggi ti porto alla scoperta di uno dei migliori vini rossi italiani: l’Amarone della Valpolicella. Se non sei un appassionato di vino ma vuoi fare bella figura alla prossima cena o semplicemente ampliare i tuoi orizzonti gustativi, questo vino potrebbe fare davvero al tuo caso. L’Italia è famosa in tutto il mondo per i suoi vini rossi eccezionali, ma l’Amarone della Valpolicella occupa sicuramente un posto d’onore nell’olimpo dei migliori vini rossi italiani. Vediamo insieme cosa rende così speciale questo nettare veneto. Se preferisci invece i vini bianchi da un’occhiata qui.

La storia dell’Amarone della Valpolicella

 

L’Amarone ha una storia affascinante che risale a più di 2000 anni fa, quando i Romani già coltivavano la vite nella fertile zona della Valpolicella, nel Veneto. Tuttavia, l’Amarone come lo conosciamo oggi nasce quasi per caso. Si racconta che nel 1936, il cantiniere della Cantina Sociale Valpolicella si dimenticò di una botte di Recioto (un vino dolce tipico della zona) lasciandola fermentare troppo a lungo. Il risultato fu un vino secco, potente e dal carattere unico che conquistò immediatamente i palati più esigenti.

Il nome “Amarone” deriva proprio dal contrasto con il dolce Recioto: “ama” in dialetto veneto significa “amaro”, ma non lasciatevi ingannare – non si tratta di un vino amaro nel senso letterale, bensì di un vino secco rispetto alla dolcezza del suo “cugino” Recioto.

Solo nel 1968 l’Amarone ottenne la Denominazione di Origine Controllata (DOC) e nel 2010 è stato elevato a DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita), il massimo riconoscimento per i vini italiani.

Come viene prodotto l’Amarone della Valpolicella

 

La produzione dell’Amarone è un processo affascinante e laborioso che richiede pazienza, esperienza e dedizione. Ecco perché questo vino è considerato uno dei migliori vini rossi italiani:

  1. La vendemmia: Tutto inizia con la raccolta delle uve, principalmente Corvina, Corvinone e Rondinella, che avviene generalmente tra fine settembre e inizio ottobre.
  2. L’appassimento: La vera magia dell’Amarone risiede nella fase di appassimento. Le uve selezionate vengono poste su graticci o cassette in locali ben ventilati chiamati “fruttai” per circa 100-120 giorni. Durante questo periodo, l’uva perde circa il 40% del suo peso e i suoi succhi si concentrano, regalando aromi e sapori unici.
  3. La vinificazione: Dopo l’appassimento, le uve vengono pigiate e il mosto fermenta a contatto con le bucce per circa 30-50 giorni.
  4. L’invecchiamento: L’Amarone deve invecchiare minimo 2 anni in botte, ma i migliori esemplari riposano anche 4-5 anni prima di essere imbottigliati.

Questo complesso procedimento è il segreto della concentrazione, della struttura e della longevità dell’Amarone, caratteristiche che lo rendono davvero speciale tra i migliori vini rossi italiani.

Le caratteristiche dell’Amarone della Valpolicella

 

Quando versi un Amarone nel calice, preparati a un’esperienza sensoriale indimenticabile! Il colore è un intenso rosso rubino che con l’invecchiamento tende al granato. Al naso, è un’esplosione di aromi: frutta secca, ciliegie sotto spirito, prugne, vaniglia, cacao, spezie e talvolta note di tabacco.

Al palato, l’Amarone è un vino potente ma allo stesso tempo elegante, con un corpo pieno, avvolgente e vellutato. L’alcol è presente (solitamente tra i 15 e i 16 gradi) ma ben integrato. Il sapore è complesso, con note di frutta matura, spezie e un finale persistente che può durare anche diversi minuti.

L’Amarone è un vino che esprime al meglio il concetto di terroir, ovvero il legame profondo tra un vino e il territorio da cui proviene. La Valpolicella, con i suoi terreni calcarei e il suo clima temperato, offre le condizioni ideali per la coltivazione delle uve che diventeranno uno dei migliori vini rossi italiani.

Come degustare l’Amarone della Valpolicella

 

Se siete alle prime armi, ecco qualche consiglio per gustare al meglio questo capolavoro dell’enologia italiana:

  • Utilizzate calici ampi, che permettano al vino di ossigenarsi e di sprigionare tutti i suoi aromi.
  • Servite l’Amarone a una temperatura di circa 18-20 gradi. Troppo freddo, perdereste gran parte dei suoi profumi.
  • Se possibile, aprite la bottiglia un’ora prima di servirlo o utilizzate un decanter per permettere al vino di “respirare”.
  • Osservate il colore, annusate i profumi e solo dopo prendete un sorso, trattenendolo in bocca qualche secondo per apprezzarne tutte le sfumature.

L’Amarone è un vino da meditazione, perfetto da gustare da solo, magari davanti al camino nelle serate invernali. Ma se volete abbinarlo a del cibo, accompagna perfettamente carni rosse alla brace, selvaggina, formaggi stagionati come il Monte Veronese e persino il cioccolato fondente.

I migliori produttori di Amarone della Valpolicella

 

La zona di produzione dell’Amarone si estende su alcune vallate a nord di Verona, ed è casa di molti produttori eccellenti. Tra i nomi più celebri troviamo:

  • Allegrini
  • Dal Forno Romano:
  • Quintarelli Giuseppe
  • Tommasi
  • Bertani

Questi produttori rappresentano l’eccellenza dell’Amarone, ma ci sono molte altre cantine che meritano di essere scoperte, ognuna con la propria interpretazione di questo magnifico vino che è sicuramente tra i migliori vini rossi italiani.

Perché l’Amarone è tra i migliori vini rossi italiani

 

L’Amarone della Valpolicella è molto più di un semplice vino: è un pezzo di storia italiana, un simbolo di tradizione e dedizione, un’espressione autentica del territorio veneto. La sua complessità lo rende un vino adatto sia ai neofiti che vogliono scoprire l’eccellenza italiana, sia agli esperti in cerca di emozioni indimenticabili.

Quello che rende l’Amarone uno dei migliori vini rossi italiani è proprio la sua capacità di raccontare una storia attraverso i suoi aromi e sapori. Ogni sorso è un viaggio nelle colline della Valpolicella, nei tradizionali metodi di appassimento e nella paziente attesa dell’invecchiamento.

By Luca Perrone

Sono un appassionato di Vino a 360 Gradi. Le mie radici lucane mi hanno regalato passione e passeggiate tra le vigne. Oggi posso vantarmi di essere un vero e proprio esperto del settore.

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