I migliori vini rossi Italiani: Aglianico del Vulture

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Nell’articolo di oggi andiamo alla scoperta di uno dei migliori vini rossi italiani che forse non viene ancora annoverato come una vera e propria : l’Aglianico del Vulture. Un vino che racconta storie antiche di terre vulcaniche, tradizioni secolari e sapori intensi che conquistano al primo sorso.

Continuando a leggere ti guiderò alla scoperta di questo straordinario vino lucano che merita assolutamente un posto nella lista dei migliori vini rossi italiani da provare almeno una volta nella vita. Se ti interessano invece i migliori vini bianchi italiani ti invitiamo a visitare questo link.

Storia e Origini dell’Aglianico del Vulture

 

L’Aglianico ha radici antichissime che affondano nell’epoca della Magna Grecia. Si dice che furono proprio i Greci a portare questo vitigno in Italia meridionale intorno al VII-VI secolo a.C., tanto che il nome stesso deriverebbe da “Ellenico” (che significa “greco”).

Il Vulture, invece, è il vulcano spento che domina il paesaggio della Basilicata settentrionale, creando un microclima e un terroir unici. I terreni vulcanici, ricchi di minerali, donano all’Aglianico del Vulture caratteristiche inconfondibili che lo differenziano dagli altri vini rossi italiani.

La storia moderna di questo vino inizia nel 1971, quando ottiene la Denominazione di Origine Controllata (DOC), per poi raggiungere nel 2010 la prestigiosa Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) con la menzione “Superiore”, entrando così ufficialmente nell’olimpo dei migliori vini rossi italiani.

Caratteristiche dell’Aglianico del Vulture

 

Cosa rende l’Aglianico del Vulture così speciale tra i migliori vini rossi italiani? Partiamo dall’aspetto visivo: si presenta con un colore rosso rubino intenso, che con l’invecchiamento tende al granato.

Al naso, è un’esplosione di profumi! Spiccano note di frutti rossi maturi come ciliegia e mora, accompagnate da sentori speziati di pepe nero, chiodi di garofano e un elegante tocco balsamico. Con l’affinamento si sviluppano affascinanti note di tabacco, cuoio e sottobosco.

Al palato, l’Aglianico si distingue per struttura importante e tannicità decisa, perfettamente bilanciata da una freschezza che lo rende sorprendentemente equilibrato. Il finale è lungo e persistente, con un retrogusto che richiama i frutti scuri e le spezie.

Una curiosità: questo vino viene spesso chiamato il “Barolo del Sud“, a testimonianza della sua complessità e della sua capacità di invecchiamento, caratteristiche che lo collocano tra i migliori vini rossi italiani per longevità.

Zone di Produzione dell’Aglianico del Vulture

 

La produzione dell’Aglianico del Vulture DOCG è concentrata in un’area ben delimitata della Basilicata, ai piedi del Monte Vulture. Comprende 15 comuni della provincia di Potenza: Rionero in Vulture, Barile, Rapolla, Ripacandida, Ginestra, Maschito, Forenza, Acerenza, Melfi, Atella, Venosa, Lavello, Palazzo San Gervasio, Banzi e Genzano di Lucania.

Ogni comune conferisce sfumature diverse a questo straordinario vino, ma tutti condividono il denominatore comune del terreno vulcanico, ricco di tufo, lapilli e ceneri solidificate. Questo suolo, unito all’altitudine (tra i 200 e i 700 metri s.l.m.) e alle escursioni termiche tra giorno e notte, crea le condizioni ideali per la maturazione lenta delle uve Aglianico, contribuendo alla complessità che caratterizza i migliori vini rossi italiani.

Abbinamenti Gastronomici con l’Aglianico del Vulture

Passiamo alla parte divertente: cosa mangiare con questo gioiello tra i migliori vini rossi italiani? L’Aglianico , grazie alla sua struttura importante e alla tannicità pronunciata, è il compagno ideale di piatti altrettanto strutturati.

Si sposa magnificamente con le carni rosse alla griglia, l’agnello al forno con erbe aromatiche, e naturalmente con la selvaggina. Un classico abbinamento regionale è con il “cutturidd”, uno stufato di agnello tipico della tradizione lucana.

Non sottovalutate l’accoppiata con formaggi stagionati come il pecorino di Filiano DOP o il canestrato di Moliterno IGP, che esaltano le note speziate del vino.

Per chi ama sperimentare, provate l’Aglianico con piatti a base di funghi porcini o tartufo nero: la componente terrosa di questi ingredienti si sposa magnificamente con le note di sottobosco del vino.

Come Servire l’Aglianico del Vulture

Per apprezzare appieno questo esemplare dei migliori vini rossi italiani, è importante servirlo alla temperatura corretta: idealmente tra i 16 e i 18°C. Se troppo freddo, la tannicità prevarrà sugli aromi; se troppo caldo, l’alcol dominerà il bouquet.

Il bicchiere giusto? Optate per un calice ampio con forma a tulipano, che permette agli aromi di concentrarsi e al vino di ossigenarsi adeguatamente.

L’Aglianico del Vulture, soprattutto nelle versioni Riserva, beneficia enormemente della decantazione: aprite la bottiglia almeno un’ora prima di servirla, o utilizzate un decanter per accelerare il processo di ossigenazione.

Produttori di Riferimento

Se volete iniziare il vostro viaggio alla scoperta di questo straordinario esponente dei migliori vini rossi italiani, ecco alcuni produttori da cui partire:

Conclusioni: Perché l’Aglianico del Vulture È tra i Migliori Vini Rossi Italiani

L’Aglianico è un vino che merita davvero di essere scoperto, un gioiello nascosto tra i migliori vini rossi italiani che sa regalare emozioni intense e durature.

La sua capacità di esprimere il territorio, la sua complessità aromatica e la straordinaria attitudine all’invecchiamento lo rendono un vino affascinante per i neofiti e imperdibile per gli appassionati.

By Luca Perrone

Sono un appassionato di Vino a 360 Gradi. Le mie radici lucane mi hanno regalato passione e passeggiate tra le vigne. Oggi posso vantarmi di essere un vero e proprio esperto del settore.

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