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Il Lagrein: un vitigno altoatesino tra storia e modernità

Il Lagrein rappresenta una delle gemme enologiche più preziose dell’Alto Adige, un vitigno autoctono che affonda le sue radici nella storia millenaria della viticoltura alpina. Le prime testimonianze documentate della coltivazione del Lagrein risalgono al XIV secolo, quando nei registri monastici della zona di Bolzano veniva menzionato come “Lagarein” o “Lagrein”. Il nome stesso del vitigno deriva probabilmente dalla località di Lagarina, nell’attuale Trentino, sebbene la sua patria d’elezione sia sempre stata la conca di Bolzano e i suoi immediati dintorni.

La storia del Lagrein è intimamente legata alla tradizione vitivinicola dei monasteri benedettini, che per secoli hanno custodito e tramandato le tecniche di coltivazione di questo vitigno particolare. I monaci dell’Abbazia di Muri-Gries, situata nei pressi di Bolzano, sono stati tra i primi a perfezionare la vinificazione del Lagrein, creando vini che già nel Medioevo erano apprezzati dalle corti nobiliari dell’area germanica. Questa tradizione monastica ha contribuito in modo determinante alla sopravvivenza del vitigno attraverso i secoli, preservandone le caratteristiche genetiche originali e sviluppando tecniche di vinificazione specifiche.

Il territorio d’elezione e le caratteristiche viticole

Il Lagrein trova il suo habitat naturale nella conca di Bolzano, un’area geografica unica caratterizzata da un microclima particolare che beneficia dell’influenza delle Alpi e della protezione offerta dalle montagne circostanti. I vigneti si estendono principalmente su terreni di origine alluvionale, ricchi di ghiaia e sabbia, che garantiscono un eccellente drenaggio e conferiscono al vino quella mineralità distintiva che lo caratterizza. L’altitudine dei vigneti varia tra i 200 e i 900 metri sul livello del mare, con le zone più vocate concentrate attorno ai 400-500 metri.

Il clima dell’Alto Adige si rivela ideale per questo vitigno esigente: le escursioni termiche tra giorno e notte, particolarmente accentuate durante il periodo di maturazione, favoriscono lo sviluppo di aromi complessi e mantengono un’acidità vivace che conferisce freschezza e longevità ai vini. Il Lagrein è un vitigno tardivo, che matura solitamente nella seconda metà di ottobre, richiedendo una stagione vegetativa lunga e un autunno mite per raggiungere la piena maturazione fenolica.

La pianta del Lagrein si distingue per la sua vigoria e per i grappoli di dimensioni medio-grandi, caratterizzati da acini dalla buccia spessa e ricca di antociani, responsabili del colore intenso e profondo che contraddistingue i vini prodotti. La resa per ettaro è generalmente contenuta, elemento che contribuisce alla concentrazione e alla qualità del prodotto finale.

Le tipologie di vino e le caratteristiche organolettiche

Il Lagrein si esprime attraverso due tipologie principali di vino che rappresentano due anime distinte dello stesso vitigno. Il Lagrein Rosato, tradizionalmente chiamato “Kretzer” in tedesco, rappresenta la versione più antica e tradizionale. Questo vino si caratterizza per il suo colore rosa intenso, quasi ramato, e per un profilo aromatico delicato ma persistente, con note di piccoli frutti rossi, fiori e una caratteristica nota speziata. Al palato si presenta fresco, minerale e di grande bevibilità, perfetto come aperitivo o in abbinamento a piatti della cucina locale.

Il Lagrein Rosso rappresenta invece l’espressione più moderna e ambiziosa del vitigno. Questi vini si distinguono per il colore rubino profondo, quasi impenetrabile, e per un bouquet complesso che spazia dai frutti rossi maturi alle note balsamiche, dalle spezie dolci agli accenni erbacei tipici dei vitigni autoctoni alpini. In bocca il Lagrein Rosso rivela una struttura importante, tannini ben presenti ma eleganti, e una persistenza notevole che può svilupparsi ulteriormente con l’affinamento in bottiglia.

L’evoluzione stilistica del Lagrein negli ultimi decenni ha visto l’introduzione di tecniche di vinificazione moderne, incluso l’uso di barriques per l’affinamento, che hanno permesso di esaltare ulteriormente le potenzialità del vitigno senza snaturarne l’identità territoriale.

Curiosità e tradizioni culturali

Una delle curiosità più affascinanti legate al Lagrein riguarda la sua particolare resistenza alle malattie fungine, caratteristica che lo ha reso prezioso per i viticoltori locali nei secoli passati, quando i trattamenti chimici non esistevano. Questa resistenza naturale è probabilmente dovuta all’adattamento millenario alle condizioni climatiche alpine, caratterizzate da umidità elevata e frequenti escursioni termiche.

Il Lagrein è anche protagonista di antiche tradizioni locali: in passato, il vino prodotto con questo vitigno veniva utilizzato durante le cerimonie nuziali come simbolo di prosperità e lunga vita, mentre nelle osterie tradizionali dell’Alto Adige era consuetudine servirlo in particolari boccali di ceramica decorata, chiamati “Krüge”, che ne esaltavano il colore e il profumo.

Un’altra peculiarità del Lagrein è la sua capacità di esprimere in modo evidente il concetto di terroir: vini prodotti da vigneti distanti pochi chilometri possono presentare profili organolettici significativamente diversi, riflettendo le sottili variazioni di suolo, esposizione e microclima che caratterizzano la complessa geografia vitivinicola altoatesina.

Luca Perrone

Sono un appassionato di Vino a 360 Gradi. Le mie radici lucane mi hanno regalato passione e passeggiate tra le vigne. Oggi posso vantarmi di essere un vero e proprio esperto del settore.

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Luca Perrone

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