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La Zuppa del casale di nonna Adelina è la coccola invernale più dolce che ci sia: buona da leccarsi i baffi

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Una preparazione che valorizza legumi secchi, cereali come farro e orzo, unita a una cottura lenta che garantisce una consistenza morbida e un gusto pieno.

La zuppa del casale è una ricetta presente da anni nelle cucine italiane, soprattutto nei mesi più freddi quando il bisogno di un piatto caldo e nutriente si fa sentire. La base è composta da legumi secchi, tra cui lenticchie, ceci e fagioli, combinati con cereali come farro e orzo perlato. Ingrediente dopo ingrediente, si ottiene una portata che racconta la tradizione contadina, nata in contesti rurali dove si usavano materie prime economiche ma ricche di elementi utili all’organismo. Nei supermercati esistono anche versioni confezionate, sia surgelate sia disidratate, già predisposte per la cottura. Chi preferisce prepararla in casa, però, sceglie spesso le varietà disponibili in dispensa, adattando la ricetta al contenuto del proprio armadietto.

Una preparazione che valorizza gli ingredienti essenziali

La realizzazione di questo piatto prevede, come punto di partenza, la scelta dei legumi secchi. La preparazione inizia a casa, con un’operazione ancora oggi fondamentale: l’ammollo. A seconda della tipologia, i tempi cambiano. I ceci e i fagioli richiedono un riposo in acqua di circa 10-12 ore, mentre le lenticchie hanno bisogno di un tempo più breve, spesso inferiore alle due ore. Una volta idratati, i legumi diventano pronti per assorbire sapori e profumi durante la cottura. Anche i cereali vanno sciacquati con attenzione, così da eliminare eventuali impurità.

La fase successiva avviene sul fuoco. Nelle cucine italiane, questo passaggio si affida spesso a una base semplice: carota, sedano e cipolla tritati e rosolati in una pentola ampia con un filo di olio extravergine d’oliva. Questo soffritto libera aromi immediati, che diventeranno parte integrante del profumo della zuppa. Quando le verdure risultano appassite, si aggiungono i legumi e i cereali, lasciandoli insaporire per alcuni minuti.

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Una preparazione che valorizza gli ingredienti essenziali – notizievino.it

Quando tutto è ben amalgamato, si copre con brodo vegetale caldo. In mancanza, si può impiegare acqua bollente, anche se il brodo conferisce un gusto più pieno. A questo punto il consiglio tecnico è chiaro: non salare subito. Se il sale viene introdotto all’inizio della cottura, infatti, le bucce dei legumi rischiano di diventare più dure e la consistenza finale ne risente. Il tempo di cottura varia, ma si aggira attorno a un paio d’ore in totale. Il calore lento fa in modo che la zuppa acquisisca la giusta morbidezza.

Se durante la cottura il liquido si ritira troppo, si può aggiungere ancora acqua calda, controllando però che il risultato finale mantenga una certa densità. Verso la fine, si può regolare di sale e pepe, secondo preferenza. Per chi ama un sapore più marcato, un cucchiaino di olio a crudo versato direttamente nel piatto poco prima del servizio completa l’opera.

Un piatto dal valore nutrizionale elevato

Questa zuppa viene consumata nei mesi di pioggia e freddo, poiché le proprietà nutrizionali dei legumi risultano particolarmente utili in questo periodo. I legumi sono una fonte ricca di proteine vegetali, fibre, carboidrati complessi, oltre a minerali importanti come ferro e potassio. I cereali, come farro e orzo, aggiungono un apporto energetico stabile, mantenendo il senso di sazietà più a lungo. La combinazione crea un piatto che può costituire anche un unico pasto, senza bisogno di ulteriori aggiunte. Chi vuole può comunque inserire nella ricetta piselli, patate o altri cereali che possiede già, mantenendo lo spirito del piatto: usare ciò che è disponibile.

Nel contesto domestico moderno, la ricetta si adatta anche ai ritmi più veloci. Chi non dispone di tempo sufficiente per l’ammollo può optare per legumi già cotti, meglio se preparati in anticipo e conservati in freezer. Alcuni utilizzano quelli in barattolo, ma chi sa cucinare con cura spesso preferisce evitare un eccesso di sale e conservanti.

La zuppa del casale resta un piatto pratico anche sul piano della conservazione: una volta pronta, si mantiene in frigorifero fino a due giorni, ben chiusa e protetta da aria e umidità. Nessuna difficoltà nella gestione degli avanzi, garantendo così anche una riduzione degli sprechi alimentari. La pietanza, già molto radicata nella cucina popolare, continua a essere preparata in molte case italiane proprio per la sua capacità di scaldare, nutrire e portare in tavola una tradizione che sa adattarsi al presente.

Servita calda, nei piatti fondi che fumano sotto il vapore, la zuppa del casale resta una scelta che unisce semplicità e gusto. Già, lo sappiamo: quando un piatto nasce nella storia, resta nel quotidiano più a lungo.

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